Smart working? Come al concerto dei Pink Floyd o sul set di Kubrick
Expace, startup fondata da un team di architetti pugliesi, offre composizioni di arredo per le postazioni di lavoro da casa, ispirandosi a capolavori artistici contemporanei
L’evoluzione dello smart working passa anche dalla personalizzazione del proprio posto di lavoro in casa. Per farlo, Expace, una startup pugliese, ha deciso di connettere design, creatività e cultura, realizzando composizioni di arredo basate su alcuni dei simboli della cultura occidentale degli ultimi 50 anni, dal palco dei Pink Floyd al set di Arancia Meccanica di Stanley Kubrick.
L’obiettivo è quello di unire uno spazio quotidiano alla possibilità di rivivere un’esperienza a cui si è affezionati, come un grande concerto rock o le scene del proprio film preferito. Non a caso, l’idea è nata durante il primo lockdown dello scorso anno, quando oltre sei milioni e mezzo di italiani si sono ritrovati improvvisamente a lavorare chiusi nelle loro abitazioni. È stato allora che gli architetti e designer Cesare Corfone, Angela Pia Russo e Aldo De Carlo hanno deciso di fondare Expace. L’azienda è entrata nei mesi successivi a far parte dell’incubatore Enry’s Island, ottenendo un investimento iniziale di 100mila euro.
“Siamo stati i primi investitori di Expace, poiché riponiamo grandi aspettative in questa startup”, commenta Luigi Valerio Rinaldi, CEO di Enry’s Island. “Al termine del piano di accelerazione e incubazione di 12 mesi, Expace potrà competere con i player internazionali del design e nell’ambito dello smart-working. Quest’ultimo”, evidenzia Rinaldi, “è una tendenza crescente: in un anno i lavoratori da remoto sono passati da 200mila a 8 milioni e più del 65% di questi si dichiara intenzionato a non tornare in ufficio”.
Oltre il posto di lavoro
“Ci rivolgiamo a tutti i lavoratori appassionati di design e, più generalmente, appassionati. In Expace sono le passioni le vere protagoniste”, commenta Cesare Corfone, founder di Expace. “Parliamo in primo luogo ai freelancers che lavorano da casa e sono stanchi di ambienti monotoni, impersonali e dominati dal fast forniture, ma anche ai tanti dipendenti pubblici a casa e alle tantissime risorse umane, ormai smart-workers”. A questo si aggiunge una motivazione professionale. Diversi psicologi del lavoro, ricordano i fondatori della startup, sostengono infatti che personalizzare il proprio spazio contribuisce a migliorare le performance del singolo e dell’azienda, aumentando il senso di organizzazione, la fiducia nella propria azienda e la creatività del singolo. “In Expace non è solo possibile creare il proprio home-office”, sottolinea a tal proposito Corfone. “Ma anche sostenere il benessere organizzativo, attraverso piani di welfare aziendale o strategie di Employer Branding ad hoc”. Con la volontà di “dar voce a un numero sempre crescente di lavoratori e aziende, attraverso un design personalizzato, che racconta storie ed esperienze”.
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